Alla scoperta dei “sensi”

La formazione professionale, secondo il metodo di ASLAM, punta a insegnare una professione, ma ciò può avvenire solo attraverso la maturazione di ogni singolo giovane. Nello stare a scuola, dunque, entrano in gioco moltissimi fattori che potrebbero sembrare non direttamente connessi con il mestiere che si insegna, ma che sono invece fondamentali per costruire la “persona”. Per tale motivo agli allievi dei corsi di ASLAM a volte vengono proposte attività “anomale”, ma assai utili, come il “Percorso al buio” realizzato presso l’Istituto dei Ciechi di Milano. Questa visita è stata effettuata dagli studenti del secondo anno di Operatore di impianti termoidraulici e di Operatore meccanico saldocarpenteria della sede ASLAM di Magenta.

Il percorso mette in gioco la fiducia, perché si è guidati al buio da una persona non vedente, e a tutor e insegnanti è sembrato il metodo più adatto per veicolare ai ragazzi messaggi come la collaborazione, la bellezza, l’immaginazione, la creatività, che svolgono un ruolo fondamentale anche sul lavoro e che nelle lezioni tradizionali a volte possono non essere valorizzati.

Durante la visita i giovani sono passati attraverso ambienti diversi, cercando di orientarsi utilizzando non la vista, ma tutti gli altri sensi: si sono accorti di camminare dentro una foresta, perché c’era un certo terreno che calpestavamo, alberi da riconoscere attraverso il tocco delle foglie… in un successivo ambiente c’era una barca da raggiungere attraverso un ponte sotto il quale si trovava dell’acqua… il primo impatto è stata la paura, in questo caso, così come nell’ambiente che rappresentava una città, dove occorreva attraversare una strada. Con l’aiuto della guida, chiamandosi vicendevolmente, gli studenti si sono avvalsi della voce come di un “guinzaglio”, e piano piano hanno vinto il timore puntando sulla fiducia nell’altro e sull’aiuto vicendevole.

L’esperienza è stata molto positiva e lo dimostrano le riflessioni che ne sono nate. In un incontro successivo all’evento sono emerse molte domande: un ragazzo cieco come fa a capire se una ragazza è bella? Da cosa è fatta la sua idea di bello? Forse da qualcosa che interessa anche chi è dotato della vista… un’interiorità che è invisibile agli occhi ma che vale molto più di ciò che è semplicemente esteriore. Qualcuno è arrivato a dire che il carisma di una persona “si sente”, più che vedersi. E non ha tutti i torti…

Anche gli aspetti più banalmente quotidiani, come prendere l’autobus la mattina, sono stati oggetto di domande alle guide del “Percorso al buio”, fatte nell’ultima sala dove veniva offerto un rinfresco.

Si è trattato dunque di una gita all’insegna della piacevolezza, ma anche di un momento per conoscere meglio se stessi, scoprire il mondo, incrementare la curiosità, tutti temi che fanno parte della maturazione di una persona e che completano la formazione professionale.